La prosopopea è la figura retorica che fa parlare oggetti inanimati come fossero persone ( o, più letteralmente, come se avessero una faccia. ) .
La parola prosopopea, etimologicamente viene dal greco prosopopoia, che a sua volta viene da prosopon, che significa aspetto, ma, in senso lato, anche persona, figura.
Nel linguaggio comune, però, la prosopopea è un sinonimo di sicumera, di arroganza, saccenza, presunzione, spocchia, boria, e altre virtù affini.
Essere saccente significa “ostentare una conoscenza superiore a quella posseduta”: crimine che, apparentemente, commetto spesso. Qualsiasi opinione abbiate di me dopo aver letto questo blog è probabilmente molto più lusinghiera di quella che dovreste avere per il suo autore.
Essere saccente può anche significare parlare a sproposito: per quanto io mi impegni al massimo delle mie non del tutto trascurabili abilità, errare humanum est; correzioni, suggerimenti ed insulti vari sono sempre bene accetti, specialmente quando fondati.
É dunque semplice la raison d’etre di questo blog: parlare con Prosopopea di Scienza e Filosofia e sapere per poter dare a te, avido lettore, preziose munizioni per essere saccente e prosopopeico quando dovesse essere necessario.
Il fatto che tutto questo faccia molto bene al mio ego è solo un trascurabile effetto collaterale.
Fidati.
E’ da molto che ti leggo con piacere,
oggi mi ha donato l’ennesimo sorriso e mi sono reso conto di non averti mai ringraziato: grazie!
Non smettere mai!
Vi ho scoperto da poco e sto ascoltando le puntate a poco a poco. Le trovo divertenti e ben fatte. Ascoltarvi è un piacere, e si impara sempre qualcosa di nuovo. Ma perché siete fermi da un anno circa? Riprenderete? Fatelo, e con lo stesso spirito!