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Come saper usare un astrolabio può salvarvi la vita.

Lasciate che vi racconti una cosa che mi è capitata non molto tempo fa.

Ero nei guai in Jamaica.

I miei uomini erano allo stremo, distrutti dal tragitto attraverso l’Atlantico; i più rissosi  già meditavano di ammutinamento da settimane, sin da quando avevamo iniziato a razionare le provviste in mare. Quando le navi si spiaggiarono, gli animi si fecero ancora più tesi, e le lingue più affilate.

Gli indigeni del luogo, benché oltremodo selvaggi, parlavano una lingua strana e gutturale che uno dei gesuiti sosteneva di riuscire a capire, e persino tradurre.

Intimiditi dalle nostre navi, le nostre armi, e il nostro acciaio, i capi di queste tribù di selvaggi si mostrarono disposti a cooperare. Ma un uomo di mare non raggiunge le cinquanta primavere senza saper leggere le menzogne dei sottoposti, e negli occhi di questi indiani era chiaro l’odio, misto alla paura.
Non avrebbero perso occasione di pugnalarci alle spalle o nel sonno, quando l’occasione fosse stata propizia. E se non avessi trovato un modo di rimpinguare la cambusa, la lama tra le scapole sarebbe stata affondata da qualcuno dei miei. Dopo solo pochi mesi di ospitalità incondizionata, in cui avevano provveduto a ogni nostro bisogno e i miei uomini si erano divertiti con le donne locali, gli isolani cominciavano a rifiutarsi di fornirci provviste. Inaccettabile.

Per mia fortuna, dopo aver parlato con alcuni di loro, il gesuita mi comunicò che questi uomini seminudi non avevano ancora ricevuto la Buona Novella di Cristo, ed erano ancora offuscati da superstizioni pagane e politeiste.
Con questa Grazia, elaborai un piano per salvare la mia vita e quella dei miei uomini, oltre che assicurarmi l’assoluta obbedienza degli isolani.

È ben noto che in tutte le culture pagane, non ancora illuminate dalla luce del Vangelo, la Luna è spesso oggetto di adorazione, per via del suo moto regolare tra le stelle fisse, interpretato dagli intelletti deboli non come segno della perizia del Creatore nella sua costruzione delle celesti sfere, ma come risultato dell’agire di qualche demone o diavolo.
Non conoscendo la matematica del cielo costoro sono sordi alla sua armonia, e ciechi ai segni che mostrano il futuro nelle stelle.
Mi rendo conto che non tutti coloro che avranno tra le mani questo semplice libello saranno degli esploratori, navigatori o astrologi del calibro di Me Medesimo; sicché per vostro maggior godimento mi trovo a dover spiegare l’utilizzo di un semplice e utile strumento, indispensabile per un perito osservatore del cielo: l’astrolabio.

Un astrolabio nautico moderno. Nella ghiera più esterna sono segnati gradi e secondi, e le orbite e gli epicicli e le costellazioni. I due bracci sono quelli che dovete spostare per misurare gli angoli. Questo lato si usa per i pianeti e la luna; sul lato opposto si determina il sole. Foto Credits: http://www.le-meridiane.info

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