Mangiare un essere umano maschio adulto, viscere escluse (solo muscolo), fornisce grossomodo 32376 calorie.
Se siete comunisti invece, la carne di un bambino di 5 anni vale circa 3233 calorie, che è molto più conveniente di quella di un infante, che è invece solo 662 calorie. Utili se volete fare una dieta ipocalorica.
Vabbé, insomma: sappiamo piuttosto bene da reperti archeologici sparsi in girò più o meno in tutto il mondo che la paleo dieta dei nostri antenati conteneva, ehm, altri nostri antenati. Fino anche a tempi più recenti di 10 mila anni fa, quando eravamo più organizzati e li si cucinava prima di mangiarli.
Perché però ci si dava al cannibalismo è una questione parecchio controversa. Era roba rituale? Era perché la carne umana è proprio buona? Si ammazzava il vicino in tempi di carestia e di disperazione?
Bene, continuamo a non saperlo (almeno non con certezza), ma uno studio divertente è uscito su Scientific Reports che ha stimato i contributi nutrizionali degli esseri umani per vedere se ai nostri amici cannibali conveniva.
Eh, insomma: gli esseri umani sono animali come gli altri anche a livello di contenuto calorico se paragonati a mammiferi più o meno delle nostre stesse dimensioni. E sì, una tribu di venticinque persone poteva forse sfamarsi per un giorno intero con un singolo umano ben pasciuto, ma sappiamo che i nostri antenati in quel periodo cacciavano robe ben più grosse, grasse e facili da ammazzare, come mammuttoni o bradipi terricoli giganti, con cui ci si sfamava per giorni o settimane.
Per cui l’idea di un cannibalismo nutrizionale, escluse forse forse le situazioni di carestia più estreme, è forse da scartare. Certo, lo studio ha le sue incertezze: le stime si basano solo sulle composizioni chimiche di sapiens maschi di varia età. Magari una Neanderthal femmina giovane sarebbe un pasto ideale e non lo sappiamo.
E poi, oh, de gustibus non disputandum.
Paper di riferimento (OA):
Assessing the calorific significance of episodes of human cannibalism in the Palaeolithic, James Cole
http://www.nature.com/articles/srep44707
Fotina da: “Funerary practices or food delicatessen? Human remains with anthropic marks from the Western Mediterranean Mesolithic”
http://www.sciencedirect.com/…/article/pii/S0278416516301702
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