Fare il parassitoide fa male al karma

Leptopilina boulardi, in una fotografia dall'awesomissimo portofolio di Alex Wild, indispensabile se siete mirmecofili/entomofili.

Leptopilina boulardi è una vespa parassitoide. Depone le sue uova all’interno dei larve di vari ditteri, e, al solito, quando queste si schiudono divorano la larva dall’interno. Ma normalmente, le povere vittime hanno un poco di tregua: Leptopilina sta bene attenta a deporre un singolo uovo per larva, e se trovano una possibile preda già occupata da un uovo altrui, normalmente se ne stanno alla larga.

Normalmente, ma non sempre: perché ogni tanto le vespe ricevono un assaggio della loro stessa medicina.

LbFV, Leptopilina boulardi Filamentous Virus, è un virus che viene trasmesso verticalmente, da genitori a progenie, che infetta Leptopilina boulardi. E come Leptopilina, attraverso le sue uova, abusa delle povere larve, così questo virus prende il controllo del suo ospite, piegando la sua volontà ai suoi capricci. E questo controllo mentale, sorprendentemente specifico, modifica il comportamento della vespa di modo che se ne freghi se una larva è già infettata o meno. In questo modo impianterà le sue uova nella vittima, che se colpita dal parassitoide parassitato, si può ritrovare con anche 11 uova che aspettano di esplodere al suo interno.

Gli altri danni che il virus fa alla vespa sono pressoché trascurabili: diventa appena un poco più lenta, ma non influenza la sua sopravvivenza o la sua salute. Cancella solo dalla testa di Leptopilina la regola “solo un uovo per preda”.  Cosa può motivare un virus a fare una cosa del genere, oltre che un odio smisurato per i fan degli Slipknot ?

Modificando il comportamento della vespa, il virus propaga sé stesso. Normalmente LbFV viene trasmesso verticalmente, come dicevo prima: ma imbottendo di larve un solo cagnotto, in cui magari c’è una larva sana di un’altra vespa, che ligia alla sua programmazione, ha impiantato un singolo uovo, ecco che il virus si può trasmettere in orizzontale, e iniziare ad infestare un altro albero genealogico. Poco gli importa che quando si schiuderanno le uova, le larve di  Lepotpilina  boulardi  competeranno fra loro finché non ne resterà solo una: chiunque sia la sopravvissuta, porterà dentro di sé LbFV, e il germe potrà continuare a propagarsi e a maciullare larve.

Due paragrafi fa ho detto che il virus non influenza la sopravvivenza di  Leptopilina boulardi , ma solo il suo comportamento: ma come sicuramente avrete intuito, fargli deporre uova extra a caso che non raggiungeranno mai l’età fertile è un investimento parentale buttato per la nostra vespa parassitoide. Non è forse questo un danno notevole ?

Nella campagna francese, un’altra vespa parassitoide, strettamente imparentata con Leptopilina boulardi, riversa distruzione sui poveri ditteri.  Leptopilina heterotoma depone le uova nelle stesse larve che piacciono a boulardi. Se due uova delle due specie si trovano all’interno della stessa larva, tipicamente è una boulardi a trionfare. Il che significa che, nel corso del tempo, Leptopilina heterotoma dovrebbe scomparire perché, per farla semplice, boulardi “gli ciula il cibo”.
Gli ecologi un po’ più seri chiamano questo fenomeno “principio di esclusione competitiva”: se due specie che abitano nello stesso ambiente attingono sistematicamente alle stesse risorse, una delle due prenderà il sopravvento sull’altra fino ad eliminarla.

Una femmina di Leptopilina heterotoma, in una foto del Dr. Johannes Stökl, che ne studia i feromoni per la comunicazione.

Ma ecco che entra in gioco il parassita del parassitoide. LbFV, come chiaramente segnalato dal fatto che nel nome ha una bi e non una acca, infetta soltanto Leptopilina boulardi e non Leptopilina heterotoma. Ed ecco che, improvvisamente, il dominio di boulardi non è così scontato. Il virus gli fa sprecare un sacco di uova su una singola preda. Se L.heterotoma finisce in una larva insieme alle uova di boulardi, anche se queste sono infettate con il virus, saranno di più, e quindi sarà spacciata. Ma il virus costringe mamma boulardi a investire tutte le sue risorse su una singola larva, mentre il heterotoma è più cauta, e diversifica maggiormente i suoi investimenti, depositando solo un uovo per volta, ma in più prede. LbFV costringe L.Boulardi a diventare una sprecona.

Ed ecco che, in questo modo, nella campagna francese, in barba al principio dell’esclusione competitiva, possono sopravvivere due specie di vespa parassitoide nella stessa nicchia ecologica. Un modello matematico aveva previsto questa possibilità nel 2008 , e in un classico caso di consilenza, dei ricercatori francesi hanno dimostrato che le vespe in competizione si conformano perfettamente a questo modello teorico. 

Le equazioni diventano realtà, ed ecco che un parassita che parassita un parassitoide da spazio ad un altro parassita che parassita il medesimo parassitato. Per uno a cui piacciono i parassiti, come me, una situazione del genere è semplicemente maestosa.

Temo però che le larve di Drosophila non condividano il mio entusiasmo.

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