Avendo intenzione di parlare di occhi, c’è tutta una serie di classiche aperture che potrei usare.
Nella migliore tradizione dello pseudogiornalismo televisivo potrei tirare fuori qualche luogo comune oltremodo abusato, come ” gli occhi sono lo specchio dell’anima e quindi i trilobiti sono molto rock n’ roll”.
Potrei, tanto per rimanere legato ad un ambito più biologico, tirare fuori quella famosa citazione di Darwin, dalla quale i creazionisti, misteriosamente, omettono sistematicamente l’ultima frase:
To suppose that the eye with all its inimitable contrivances for adjusting the focus to different distances, for admitting different amounts of light, and for the correction of spherical and chromatic aberration, could have been formed by natural selection, seems, I freely confess, absurd in the highest degree. […] Reason tells me, that if numerous gradations from a simple and imperfect eye to one complex and perfect can be shown to exist, each grade being useful to its possessor, as is certain the case; if further, the eye ever varies and the variations be inherited, as is likewise certainly the case; and if such variations should be useful to any animal under changing conditions of life, then the difficulty of believing that a perfect and complex eye could be formed by natural selection, should not be considered as subversive of the theory.
Potrei usare altri sublimi artifizi retorici, ma sinceramente, non ce n’è bisogno.
Basta qualcosa di più semplice, come una pseudo-citazione dei survivor nel titolo, e l’argomento in sé, che è spropositatamente figo.
Cioè l’occhio dei trilobiti.