Le zanzare e l’arte della guerra

Zanzare.

Tra tutte le creature sulla faccia della terra, non credo esista niente di più odiato, disprezzato, vituperato e deprecato delle zanzare.

Tutti odiano le zanzare.

Ed effettivamente hanno ben donde. Oltre all’imparagonabile fastidio che questi mefistofelici insetti infliggono sull’umanità nei mesi estivi, sono il vettore della malaria.
La malaria oggi è per lo più considerata una malattia tropicale, che poco tange le nostre moderne antisettiche società del nord del mondo. Ma al di là del fatto che questo è vero solo da una manciata di decenni, la malaria è probabilmente la singola malattia che ha ucciso il maggior numero di esseri umani in tutta la storia.
250 milioni di nuovi casi l’anno. Un’ecatombe.
E sì, la colpa non è della zanzara, ma del dannato plasmodium, un parassita tanto dell’insetto che dell’uomo.

Ma è molto più soddisfacente odiare le zanzare.

Anopheles gambiae, la zanzara della malaria. Maledetta.

Queste bestie abominevoli hanno un cervello di dimensione paragonabile ad un punto su questa pagina.

Eppure, sono macchine da guerra che farebbero orgoglioso Sun Tzu.
Non importa quanto spesse siano le vostre zanzariere, non importa quanto mefitici siano i vostri repellenti, non importa quanto bene siate nascosti, le dannate succhiasangue troveranno il modo di trovarvi, e assaggiarvi.

Come cazzo fanno ?!

Le zanzare conoscono bene il loro nemico. Come quasi certamente sapete, le zanzare moleste sono le femmine. Succhiano il sangue per essere bravi madri, e nutrire le uova che si stanno sviluppando nel loro grembo. Uova che conterranno un’altra generazione di fiere infernali che riverseranno sul mondo altro dolore.

Quando il loro ciclo gonotrofico gli dice che è il momento (cioè, a seconda della specie,  ogni 5, 4, 3 o 2 giorni),la zanzara parte alla ricerca di un gustoso sacco di carne e sangue da cui sottrarre preziose proteine per sfamare la sua prole. É sempre il ciclo che rende le femmine aggressive.

Nel trovare la preda, la femmina è un segugio inarrestabile. Uno dei segnali più importanti per trovarvi, succulenti prede, è l’anidride carbonica.

Vi sente respirare.

Ok, ma, se la zanzara ha il cervello delle dimensioni di un punto, come diavolo fa ad orientarsi in volo seguendo tracce infinitesime di anidride carbonica ? Non è proprio facile orientarsi nello spazio, mentre si vola. Io faccio fatica perfino con Flight Simulator.

Ma la zanzara chiaramente non usa il cervello. Ha quella che in letteratura viene chiamata reazione optomotrice anemotattica. Anemotattica è un parolone che significa che  la zanzara segue un segnale chimico, e può spostarsi in ogni direzione. Una reazione optomotrice, invece, è una reazione del tutto meccanica: è un comportamento tipico in molti pesci e insetti. Se, ad esempio, un pesce in un banco viene spostato da una corrente, istintivamente avrà questo tipo di reazione, tornando esattamente a seguire il percorso precedente, in linea retta.

Ma l’aria non è, quasi mai, ferma. E il vento disperde l’anidride carbonica. Quindi, la zanzara è biologicamente programmata a volare controvento, perché è più probabile che la sorgente originale di anidride carbonica si trovi in quella direzione.

Subdola.

Schema Upwind

Come le zanzare capiscono da che parte tira il vento, e quindi la direzione in cui volare. Tratto, senza alcun permesso e con la speranza che nessuno mi faccia causa, da " The biology of blood-sucking in insects ", di M. J. Lehane

Una zanzara, sostanzialmente, vola a caso. Nel momento in cui trova anche una traccia infinitesima di anidride carbonica, si guarda in giro, cercando di capire da che parte stia soffiando il vento che la sposta. Quindi, si dirige contro vento verso una concentrazione più alta di CO2, e continua a cercare. I 3 neuroni che ha associati ai suoi organi di senso per la CO2(3 non è un eufemismo, sono letteralmente 3) sono in grado di rilevare variazioni della percentuale di anidride carbonica fino allo 0.01 %. É una sensibilità alquanto elevata. Ma la zanzara ha altri sensori chimici, tanto per essere sicura di stalkerare meglio la sua preda.

Sulle antenne, la zanzara ha un recettore per l’acido lattico. Sì, quello che viene prodotto normalmente dal metabolismo muscolare. E tanto più ne rilevano, tanto più è probabile che preferiscano dare un assaggino alla sorgente dell’acido lattico, cioè voi. Il sudore,  in sé, non attrae le zanzare, ma è la combinazione di temperatura, umidità e altre secrezioni, tra cui principalmente l’acido lattico, che segnalano la vostra presenza alla zanzara.

Oh sì, anche la temperatura. Perché non solo vi sentono respirare, ma sentono il vostro calore. Anche attraverso le pareti. E sono molto sensibili. C’è chiaramente una ragione evolutiva per questo suo atteggiamento.

Le zanzare non amano solamente molestare l’uomo, ma anche tutta un’altra serie di specie animali, che, salvo eccezioni, tendono ad essere più pelose. Quindi, come le zone coperte dai vestiti sono inaccessibili al morso nel caso dell’uomo, le zone particolarmente pelose degli animali sono protette. Quindi la maggior parte delle zanzare si è evoluta per mordere le zone meno protette da peli o piume. Quali sono le zone meno protette da peli o da piume ? Quelle più vascolarizzate, che saranno anche a temperatura lievemente più alta. Quindi cercando il caldo, la zanzara non solo trova voi, ma trova anche le zone meno protette di voi, dove per combinazione c’è più circolazione, e quindi, più cibo. Sarà per questo che le zanzare amano divorare le mie caviglie.

Infide.

La zanzara quindi vola nella vostra direzione annusando l’aria, sentendo segnali chimici, rilevando la vostra temperatura corporea. Ma una volta che vi ha trovato, deve avere un sistema per dire ” Ok, questo sacco di sangue sembra degno di un’infilzata “. E c’è ancora un senso che non ha usato appieno, salvo per navigare lo spazio: la vista.

It's the Eye Of The Mosquito!

L'occhio di una zanzara al microscopio elettronico. O meglio, un occhio composto di una zanzara, con tutti quegli ommatidi, i singoli "petali" che compongono l'occhio. Oltre a questi occhi composti, la zanzara ha anche degli ocelli.

Le zanzare hanno un occhio composto: invece di una singola lente, come il nostro cristallino, hanno svariate centinaia di sfere, gli ommatidi. Gli occhi composti, essendo formati da singoli elementi puntati in direzioni leggermente diverse, hanno un campo visivo molto ampio, e sono particolarmente sensibili al movimento. Se qualcosa si muove, è abbastanza probabile sia vivo. Se qualcosa è vivo e si muove, è abbastanza probabile che abbia sangue da succhiare. Gli occhi composti hanno una definizione dell’immagine relativamente bassa, ma, in compenso, vedono a colori.Le zanzare, come la quasi totalità degli insetti, non vedono il rosso. Ma vedono molto bene nell’ultravioletto e il verde.

E hanno anche un certo gusto estetico nel scegliere dove abbeverarsi, solo ed esclusivamente in virtù della lunghezza d’onda dei vari colori,  al di là della quantità di luce che questi riflettono.  Il nero è decisamente il loro colore preferito, seguito da rosso, blu, giallo e bianco. Secondo uno studio del ’38, forse non assolutamente attendibile, il nero attira le zanzare fino a sei volte di più del bianco. Al di là del fashion sense, non è chiaro il perché di un simile atteggiamento.

Le zanzare quindi volano in maniera totalmente random, finché non trovano un gradiente di anidride carbonica; guardandosi in giro registrano velocità del vento, e meccanicamente calibrano la loro direzione per continuare a risalire il gradiente; quando trovano acido lattico decidono che è una buona idea avvicinarsi, e scelgono sistematicamente le parti più calde ed esposte, dove c’è più circolazione.

Atterrano sulla preda, è decidono che è ora di dare un’assaggino.

L’apparato boccale della zanzara femmina, che è ben diverso da quello del maschio, è, senza tanti giri di parole, una perfetta macchina per succhiare. É composto da una serie alquanto complessa di parti, che include un lungo tubo e sei stiletti. Due stiletti sono dentellati, per penetrare e seghettare il tessuto: con questi stiletti la zanzara tagliuzza la vostra carne. Altri due stiletti sono semplicemente perforanti, e ancorano la zanzara al tessuto, permettendogli di calare la sua proboscide, e succhiare. Gli altri due stiletti sono rispettivamente il labbro inferiore, che funziona da fodero per le armi da taglio della zanzara, ripiegandosi sugli altri per proteggerli, e la prefaringe, una lamina allungata all’interno della quale si allunga il dotto escretore per la saliva. Il tubo della proboscide contiene una straordinaria quantità di recettori chimici, per permettere alla zanzara di capire se ha fatto jackpot o meno: solo il 2% della pelle umana contiene sangue. Per succhiare meglio, la sua saliva contiene un’anticoagulante, che oltre ad essere all’origine del prurito fastidioso causato dai morsi, è anche all’origine della trasmissione del Plasmodium e altre malattie. Inutile dire quanto può essere utile un anticoagulante quando il tuo fine ultimo è ingozzarti di più sangue possibile.

Letteralmente ingozzarsi. Quello che dice ad una zanzara di smettere, una volta che ha succhiato quattro volte il suo peso in sangue, sono dei recettori sui muscoli dell’addome, che sentono la tensione dovuta al volume colossale di sangue che ha ingerito, e mandano un segnale al suo minuscolo cervello. Sì, questo significa che tagliando il collegamento tra recettori addominali e cervello, le zanzare succhierebbero fino ad esplodere. Se qualcuno ha una borsa di ricerca da assegnare, io sono disponibile…

Una volta satolla, la zanzara fugge, e lascia che le sue uova maturino. Non cercherà altri pasti fino a quando non avrà deposto le uova. Ancora una volta, non è il cervello che comanda, sarebbe una cosa troppo rispettabile per una bestia evoluta come la zanzara: sono ormoni, nelle uova in sviluppo, che inibiscono i recettori chimici nelle antenne e nei palpi. La zanzara magari vorrebbe ancora andare a caccia e succhiare in giro, ma è evolutivamente conveniente che le sue uova la “accechino”, e quindi tende a volare basso. Come diceva Sun Tzu ” Colui che capisce quando è il momento di combattere e quando non lo è, sarà vittorioso. “

Le zanzare sono, in fin dei conti, creature odiose ed infide dall’oltreinferno. Ma nessuno può negare che siano eccezionalmente brave in quello che fanno, anche se quello che fanno non è molto bello. Ogni individuo sano prova una certa soddisfazione nello spappolare con violenza questo genere di insetti, ma non c’è molta gloria in una vittoria del genere.

Come disse una volta un entomologo:

” Le zanzare meritano una certa misura di rispetto. Provate voi ad attaccare un elefante con una siringa.

  1. Un anno di Prosopopea! « Prosopopea - pingback on 07/04/2012 @15:46
  2. Quest’articolo è fantastico.. culturalmente e umoristicamente parlando 🙂

  3. il colore nero assorbendo la radiazione è molto più caldo del bianco che la riflette. Questo potrebbe spiegare la predilezione della zanza per questo colore

    • sabrinaweb

      Questo spiegherebbe anche come fa il rosso, che loro non vedono, ad essere il loro secondo colore preferito. Forse emette qualche radiazione calda

  4. nonsochenomemettere

    Optomotrice anemotattica. Yeah. Finalmente posso argomentare con cognizione la vaga conoscenza sul “sono attratte dalle nostre emissioni di co2”.
    In realtà devo pensare alla radice del nome e mi si apre il cassetto.

  5. Sbadabam!! grazie..

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