L’altro sera stavo vedendo The Prestige con la mia ragazza. E’ un film carino, in cui ad un certo punto compare un diario crittografato, e, Hugh Jackman, nella sua ignoranza, dice qualcosa del tipo ” E’ impossibile decifrarlo senza la parola chiave !! “. La mia reazione automatica è stata qualcosa del tipo ” LOL WTF n00b “, che però ha incontrato un certo scetticismo da parte della mia compagna, che evidentemente non ancora si è resa conto dell’infinità di talenti che il suo ragazzo ha accumulato negli anni. Talenti molto superiori a quelli di Hugh Jackman.
Lezioni di crittoanalisi di base per Hugh Jackman
Scarafaggi, parassitoidi e libero arbitrio
Nel cercare una foto da aggiungere al sempre crescente numero delle Prosopopic of the day su facebook, sono incappato in un immagine stupenda di uno dei miei parassitoidi preferiti in assoluto: Ampulex compressa, la vespa gioiello.

E’ bellissima, con tutti quei colori iridescenti, quel maestoso addome dall’aspetto metallico, e la sua estrema abilità come neurochirurgo.
Photocredits: Enio Branco via Flickr
Da adulta la vespa gioiello sembra quasi una vespa come tante. Ronza in giro, si accoppia, mette in mostra la sua livrea di modo che fotografi amatoriali possano finire su national geographic. Quando però la femmina deve deporre le uova, comincia il vero divertimento.
Innanzitutto, la femmina cerca uno scarafaggio ben pasciuto: con rapidità fulminea, lo colpisce con il suo pungiglione alla schiena, facendogli contrarre le zampe anteriori. Lo fa per guadagnare tempo e poter infilzare una seconda volta la sua vittima con maggiore precisione: il suo pungiglione penetra l’esoscheletro dello scarafaggio all’altezza della testa, raggiungendo un ganglio cefalico, praticamente il suo cervello.
La maggior parte delle vespe si accontentano di usare una tossina paralizzante per fermare la loro preda. La vespa gioiello è molto peggio. La sua specie pratica l’equivalente di una lobotomia da prima che l’uomo inventasse il fuoco. Ampulax compressa sottrae alla sua vittima il libero arbitrio.
Perché gli insetti sono così piccoli?
Per quanto gli entomofobi possano non essere d’accordo, gli insetti sono creature piuttosto piccole.
Ma non è sempre stato così. Prendiamo l’esempio più comune e lampante, un membro del genus Meganeura:

Le libellule sono insetti relativamente grossi anche ora, ma Meganeura, anche se da questa immagine non si riesce a capire bene la proporzione, aveva un apertura alare di approssimativamente 60 centimetri. Photo credits: Hcrepin via wiki commons.
Per quanto esistano ancora adesso libellule piuttosto grosse, e sicuramente stupende, la più grande libellula vivente, Megaloprepus coerulatus, è molto più piccola.
Questa libellula, indigena del centro e sud america, ha soltanto 19 centimetri di apertura alare. In confronto a Meganeura è praticamente un pigmeo. Photocredits: Roy J. Beckermeyer via WindsOfKansas
C’è una spiegazione tradizionale di questo fatto, che ha a che fare con i livelli di ossigeno atmosferici. La spiegazione tradizionale è, però, probabilmente sbagliata.
Perché dobbiamo la nostra esistenza ad un virus
C’è una domanda abbastanza standard nella “divulgazione scientifica” che viene spesso posta a quel genere di scienziati che va in TV a farsi intervistare.
E la risposta a questa domanda è altrettanto standard, almeno dai tempi di Carl Sagan in po: quando ti chiedono ” Qual’è il fatto più straordinario che la scienza ti ha insegnato ” la risposta è un poetico sviolinamento della nucleosintesi stellare. Neil DeGrasse Tyson, Michiu Kaku, Krauss, la Hack, perfino Dawkins (Dov’è l’orgoglio biologico!?!): a tutti piace ricordare come gli atomi che compongono il nostro stesso corpo, il ferro nel nostro sangue, il calcio nelle nostre ossa, siano stati creati a partire da elementi più semplici in quelle enormi forge a fusione nucleare che sono le stelle, che poi, solo esplodendo hanno potuto spargere i loro prodotti, indispensabili per la vita, nell’universo.
“Dimenticati Gesù”, dice Lawrence Krauss ” Una stella è dovuta morire perché tu potessi vivere “, facendo eco a modo suo al ” Siamo polvere di stelle ” di Carl Sagan che sicuramente piace a quelli di Stukhtra (un altro blog che dovreste leggere invece di questo)
E, probabilmente, per quanto possa rimproverare Dawkins, se mi aveste preso di sopresa prima della scrittura di questo articolo sarebbe stata anche la mia di risposta, perché la nucleosintesi stellare è una grandissima figata.
Ma, dal momento che io non vado in tv e quindi difficilmente la gente mi può prendere alla sprovvista, voglio proporre una alternativa biologica.
Se non fosse stato per un virus, nessuno di noi sarebbe mai nato.

Gli embrioni di un bradipo, pangolino e armadillo, da On the structure and development of the skull in the mammalia (1874) di William Kitchen Parker, via Openlibrary.org
Contro la Plutopucciocrazia II: Hemphillia dromedarius
Sono sul treno.
E’ senza aria condizionata.
E’ in ritardo di 30 minuti.
E’ più pieno di un carro bestiame.
Sono abbastanza alterato.
Dopo l’ennesima fermata in cui vengo travolto da dozzine di passeggeri impazienti di scendere da questo inferno ambulante, quella che può essere soltanto una luce celestiale individua un posto a sedere liberatosi nella carrozza.
Nessun/a vecchietto/a, donne gravide o invalidi a portata di sguardo. Lesto come una cavalletta zompo per conquistare il desiderato seggio, dove poggio le mie stanche membra ed estraggo il fido portatile. Non ho tempo da perdere, c’è della Scienza da fare.
Poi, l’orrore. Di fronte a me è seduta una ragazza. Indossa una maglietta bianca.
CON UN PANDA ED UN KOALA CHE SI ABBRACCIANO.
L’immagine sfonda i miei bulbi oculari come un ferro rovente. I miei globuli rossi cominciano ad andare in lisi termica, in parte per l’assenza di aria condizionata, in parte perché il sangue ribolle d’ira e di odio. Nel momento in cui sembrava potessi avere un attimo di respiro ecco che no, l’odiato urside si allea con un vile coprofago, e il mio disprezzo per la plutopucciocrazia viene rinnovato.
Urge parlare di qualcosa di veramente repellente e ben più degno di attenzioni per evitare un travaso di bile. Qualcosa di veramente repellente e sproporzionatamente awesome, come Hemphillia dromedarius, altrimenti detta Dromedary Jumping Slug.
Perché la pioggia non stermina le zanzare
Mantenendo quella che al peggio potrebbe persino essere una tradizione dopo “Le zanzare e l’arte della guerra” dello scorso anno, con l’inesorabile approssimarsi della stagione estiva Prosopopea si dedica nuovamente alla più sadica tra tutte le succhiasangue: la temibile zanzara.
Uno dei metodi più soddisfacenti per eliminare quelle che per noi sono semplici scocciatrici, ma nelle zone tropicali del mondo sono ancora letteralmente vettori di morte, è il brutale, diretto, trauma fisico. Silenziare per sempre il ronzio di una di queste bestie è relativamente semplice, considerato il “piccolo” vantaggio che ci conferisce essere leggermente più grande di una zanzara.
Un virtuoso dell’anofelicidio potrebbe persino immaginarsi un dispositivo degno di Wil.E. Coyote, per spappolare l’odiato insetto al di sotto di incudini volanti. Sfortunatamente, ma non sorprendentemente, essendo un piano sponsorizzato ACME, una cosa del genere non funzionerebbe.
Come subappaltare il tuo sistema digerente (se sei una pianta carnivora)
Se leggete questo blog da più di 15 secondi, probabilmente vi sarete resi conto che i vari tipi di simbiosi, parassitismo incluso, oltre ad essere semplicemente sorprendenti, sono uno dei miei argomenti preferiti.
Alcuni insetti sono nemici giurati per le piante, ma ci sono alcune piante che sono nemiche giurate per gli insetti. Ad esempio le piante carnivore, come quelle del genere Nepenthes che tengono molta poca fede al loro nome etimologico ( ne “non”, e πένθος pénthos “dolore). Un insetto cade nell’ascidio (la “bocca”), e lì, incapace di scalare le pareti scivolose, scopre una nuova qualità di dolore e sofferenza mentre viene digerito lentamente per un migliaio di anni.

Sempre che non siate pipistrelli. In tal caso, potete semplicemente utilizzare certe piante come bat-caverne. Notare che la pianta è abbastanza evoluta da poter usare foglielama.
Essere lentamente digeriti non è probabilmente l’idea di divertimento di nessun insetto. Ma c’è una pianta carnivora che potrebbe essere utilizzata come storia dell’orrore nel regno degli artropodi: Nepenthes bicalcarata.
Una pianta carnivora che digerisce insetti, utilizzando insetti.

Hey, ma, cosa sono quelle ombre in controluc… DUN DUN DUN!
Contro la plutopucciocrazia: Rhinoplax vigil
Provate a fare un giro sul sito del WWF, e guardate le foto.
Che vedete ? Elefanti, gorilla, tigri, qualche tartaruga marina qua e là, e, ovviamente un infestazione di Panda. Tutti animali pucciosi e pelosotti, o quantomeno maestosi in qualche modo. Questo è un problema.
E’ un problema perché il Panda e i suoi amici richiedono da soli milioni e milioni di dollari per la loro conservazione, e sono solo una singola specie. Ragion per cui, se non sei un animaletto puccioso, e non condividi l’habitat con qualche forma di megafauna carismatica, sei finito. Non solo: tutti questi fondi rischiano di esser per nulla, dal momento che il Panda probabilmente è già condannato all’estinzione: si ciba di una specie di pianta molto poco nutriente e che ha bisogno di uno spazio infinito per crescere; sono suscettibili a una quantità spropositata di malattie, sono quasi impossibili da far riprodurre in cattività, e hanno bisogno di un sacco di spazio, che i cinesi gli stanno portando via. Intanto, un terzo delle specie di invertebrati al mondo sono in via d’estinzione, e nessuno gli presta attenzione, perché non sono minimamente pucciosi e bravi nel marketing come il panda. (Per non parlare di piante e funghi, che a momenti non vengono neanche considerate creature viventi.)

Guardate che creatura sinistra e ripugnante. Centinaia di specie profondamente più utili ed interessanti si estinguono ogni giorno. MI FAI SCHIFO, PANDA!
Ho deciso di battezzare questo problema plutopucciocrazia, perché gli animali pucciosi si prendono tutti i soldi e lasciano le altre creature a crepare mentre se la sguazzano nelle loro riserve naturali.
Per questo motivo, incanalando lo spirito dell’orologiaio miope (probabilmente il miglior blog biologico in italiano, che dovreste leggere invece delle mie stupidaggini), sarà il caso di mandare alla ribalta qualche animaletto che non ha la fortuna di essere stampato su una quantità irragionevole di tazze e magliette.
Per questa volta, visto che di invertebrati si parla spesso in questo blog, ho scelto un volatile, Rhinoplax vigil.
Formiche, tenaglie e catapulte.
Avete mai sentito dire che le formiche sono tra gli insetti più “forzuti”, perché possono sollevare e trasportare molte volte il loro peso corporeo senza particolare sforzo ? Sicuramente sì, magari quando eravate bimbi.
Ora, se avete dei bambini in età scolare, voglio che andiate a prenderli e gli facciate vedere il resto del post, perché se una cosa così awesome come quella che vi sto per far vedere non li fa interessare alle meraviglie della biologia, potete pure cominciare a vendere i loro organi, perché sono morti dentro.
Vi presento le formiche trappola:

Odontomachus chelifer, la più grande formica trappola del sud america, in una delle tante meravigliose foto di Alex Wild
Vedete quelle grosse, minacciose tenaglie in primo piano, che sembrano essere pronte a maciullare qualsiasi cosa ?
Se vi dicessi che sono così veloci che si possono chiudere intorno alla preda a 200 km/h, e generano talmente tanta potenza che le formiche stesse possono essere scagliate per aria dalla loro stessa bocca ?
No, seriamente, guardate il video:
Sesso, planarie e cannibalismo
Il sesso, inteso come riproduzione sessuata, è una cosa alquanto strana.
Evolutivamente parlando, il sesso è semplicemente un compromesso.
Riprodursi in maniera asessuata è sulla carta un’idea molto più intelligente: siccome nel gioco dell’evoluzione vince chi propaga più progenie, o, più precisamente, il maggior numero di copie dei propri geni, essere egoista sembra la strategia più efficace: 100% dei geni nella generazione successiva, senza bisogno di dividere il bottino con nessuno.
D’altro canto, significa che se salta fuori una malattia che è in grado di ammazzare te, sarà in grado sicuramente di ammazzare i tuoi figli-cloni. Il sesso diventa quindi il modo per generare variazione nella progenie: non puoi più passare tutti i geni a tutti i tuoi figli, ma è meno probabile che questi siano tutti spazzati via in un colpo solo.
Praticare l’astinenza da bravi cattolici e replicarsi per clonazione, significa anche perdere la possibilità di riparare i propri geni da mutazioni deleterie, attraverso ricombinazione. Se in uno dei tuoi figli-cloni compare una mutazione deleteria, tutta la sua discendenza avrà quella mutazione deleteria (salvo che una mutazioni riporti la condizione allo stadio originale). Questo succede per ogni generazione, finché le mutazioni si accumulano a tal punto che il gene sparisce dalla popolazione, e addirittura la popolazione stessa potrebbe estinguersi. Questo meccanismo, l’ingranaggio di Muller, combinato a quello descritto un paragrafo fa, l’ipotesi della regina rossa (è allucinante che non ci sia questa pagina su wiki ita, wikipediani fate qualcosa!), fa dormire sogni tranquilli ai biologi che pensano di aver trovato una spiegazione plausibile per cui esiste il sesso, anche se ad una prima occhiata sembrerebbe una pessima idea.