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Crittoanalisi per Christopher Priest: Vigenére vs Babbage

Dunque, un po’ di tempo fa feci un post su Hugh Jackman e la crittoanalisi che, come i migliori film d’azione dell’australico attore, finiva con un cliffhanger per un sequel.

Visto lo straordinario successo di pubblico e di critica del precedente post, non posso quindi esimermi dal riversare saccenza su ” Le Chiffré Indechiffrable ” che saggiamente Christopher Priest, noto fan del blog, ha inserito nella versione cartacea e non celluloidica di The Prestige purché io ne parlassi un poco.

Un altro grande fan del blog esterna il suo entusiasmo per il precedente articolo.

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Lezioni di crittoanalisi di base per Hugh Jackman

L’altro sera stavo vedendo The Prestige con la mia ragazza. E’ un film carino, in cui ad un certo punto compare un diario crittografato, e, Hugh Jackman, nella sua ignoranza, dice qualcosa del tipo ” E’ impossibile decifrarlo senza la parola chiave !! “. La mia reazione automatica è stata qualcosa del tipo ” LOL WTF n00b “, che però ha incontrato un certo scetticismo da parte della mia compagna, che evidentemente non ancora si è resa conto dell’infinità di talenti che il suo ragazzo ha accumulato negli anni. Talenti molto superiori a quelli di Hugh Jackman.

Hugh Jackman

Hey, è inutile che mi guardi così. Non è colpa mia se sei ignorante. Anzi, guarda, adesso ti insegno come si decritta quella roba.

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Leggere Prosopopea allunga la vita.

Gli internauti che leggono Prosopopea hanno una certa reputazione: sono ben noti per essere i più saggi, i più arguti, i più svegli,  godono tutti di ottima salute e grande felicità.

Il lettore medio di Prosopopea.

Ma forse non tutti sanno che tra gli infiniti benefici che questo blog conferisce, c’è qualcosa di molto speciale.
Voi, miei cari lettori, vivrete più sani e più a lungo degli altri.

La speranza di vita di una persona, in Italia, è 81.59 anni.
Ma i miei colti e svegli lettori avranno il privilegio di vivere, in media, un anno in più oltre quella speranza.

É sicuramente uno dei molti vantaggi che si possono trarre dal leggere questo blog, pieno com’è di buoni consigli e preziose nozioni scientifico-filosofiche.

Non sto scherzando: voi preziosi lettori statisticamente vivrete almeno un anno più a lungo della media nazionale.

Com’è possibile ? E’ un bel trucco. La maggior parte di voi probabilmente ha già capito cosa c’è dietro, perché, come ho già detto, la maggioranza di voi è composta da geni.  Ma per gli altri, quelli che ad esempio non hanno ancora aggiunto il blog ai preferiti, la risposta è dopo il salto.

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L’uomo che inventò la probabilità

Se foste stati per le strade di Roma, intorno al 1576, avreste forse potuto incontrare un uomo, vestito di cenci, camminare su e giù con passo irregolare per le strade della città, biasciando parole incomprensibili rivolte a nessuno in particolare. Chiedendo ad un indigeno, vi avrebbe detto che questi, un tempo, era stato un famoso medico e astrologo, fisiatra di grandi casate nobili, professore di medicina all’Università di Pavia.  Vi avrebbe anche detto che la sua famiglia era stata colpita da una serie di sciagure, e lui era caduto in disgrazia.

Forse avrebbe saputo anche dirvi il nome: Gerolamo Cardano.

Cardano era un uomo del ‘500, come tutti i suoi contemporanei. Credeva nel destino, nell’astrologia, nella divinazione; ma era anche un giocatore d’azzardo.  Cardano era nato per essere un giocatore d’azzardo.  La sua comprensione del gioco trascendeva la matematica del suo tempo. A dirla tutta, l’algebra era ancora nell’età della pietra all’inizio del sedicesimo secolo: non esisteva neppure l’uguale come segno matematico, e per la maggior parte delle applicazioni si usavano ancora i numeri romani. Gerolamo era un grande scommettitore perché lui sentiva il gioco, ancor prima di capirlo.

Nessuna persona con la testa sulle spalle avrebbe mai puntato un soldo su Gerolamo, da bambino. Era nato nel 1501,  quarto maschio, dalla madre Chiara, che evidentemente non aveva nessuna intenzione di metterlo al mondo, visto che appena scoperto di essere incinta tentò di abortire bevendo un intruglio a base di assenzio e orzo. Ripetutamente.

Intruglio che non face neanche il solletico al piccolo Gerolamo, ma lasciò la madre piena di problemi di stomaco e di odio per il figlio.

Gerolamo, inoltre, era un bastardo.

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