L’altro sera stavo vedendo The Prestige con la mia ragazza. E’ un film carino, in cui ad un certo punto compare un diario crittografato, e, Hugh Jackman, nella sua ignoranza, dice qualcosa del tipo ” E’ impossibile decifrarlo senza la parola chiave !! “. La mia reazione automatica è stata qualcosa del tipo ” LOL WTF n00b “, che però ha incontrato un certo scetticismo da parte della mia compagna, che evidentemente non ancora si è resa conto dell’infinità di talenti che il suo ragazzo ha accumulato negli anni. Talenti molto superiori a quelli di Hugh Jackman.
La mia ragazza diventa improvvisamente ilare di fronte alla nonchalance con cui sostengo che potrei crackare un codice del genere andando in bicicletta con una mano legata dietro la schiena mentre fischietto la marsigliese. A questo punto non posso fare altro che pausare il film e provvedere a somministrargli la massiccia dose di saccenza necessaria.
” Vedi tesoro mio “, comincio, ” dietro queste spesse lenti, dietro questi profondi occhi, si cela un cervello che non solo contiene preziose informazioni sulle più disparate arti erotiche, ma anche una sorprendente quantità di informazioni sull’arte della crittografia e della crittoanalisi. Quello con cui l’incauto Christian Bale ha codificato il suo diario è una procedura vecchia di venti secoli. Una cifratura impervia alla decodifica per mille e più anni, e ancora Hugh Jackman crede che sia così. Ma, nonostante lui non lo sappia, non è assolutamente vero. ”
Le mie parole si insinuano nella sua mentre come dolci parassiti cerebrali, cullandola in uno stato di catatonica attenzione. Ad un occhio inesperto può sembrare che si sia gettata all’indietro disperata e che voglia soltanto ignorarmi e dormire, ma io so bene che sta soltanto raggiungendo uno stato di trance intellettuale in cui tutta la sua attenzione è rivolta alle mie parole. Così, gesticolando ampiamente, proseguo.
” Giulio Cesare, grande generale, aveva bisogno di inviare messaggi che i nemici non sarebbero stati in grado di comprendere, anche se il messaggio fosse in qualche modo intercettato. La cifratura di cesare era geniale nella sua semplicità: il mittente e il ricevente dovevano conoscere una singola parola o frase chiave. Conoscendo l’ego smisurato di Cesare, questa poteva ad esempio essere Iulius Caesar. Dal normale alfabeto, l’alfabeto in chiaro, con la chiave, si genera l’alfabeto cifrato. La parola o frase chiave viene utilizzata per generare le corrispondenze, traslando il normale alfabeto, in questo modo:
Alfabeto Chiaro: A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z
Alfabeto Crittografato: I U L S C A E R T V W X Y Z B D F G J H K M N O P Q
La parola chiave viene infilata all’inizio dell’alfabeto: prima però, bisogna togliere le ripetizioni, perché altrimenti si avranno due corrispondenze, e quindi Julius Caesar diventa IULSCAER. Una volta infilata la parola, si procede dall’ultima lettera della chiave in ordine alfabetico: cioè dalla R si prosegue con T, si salta la U, perché è già stata usata, e così via, costruendo un nuovo alfabeto. Si traspone quindi con facilità, e pazienza, una lettera scritta con l’alfabeto chiaro in una scritta con l’alfabeto crittografato, ed ecco che il gioco è fatto”
Un profondo respiro di assenso, ad un orecchio qualunque simile ad uno sbuffo, viene emesso dalle leggiadre labbra della mia fiancée.
” Per mille anni nessuno tra i più saggi e i più sapienti riuscì mai a decifrare un simile codice: Cesare regnava supremo anche nelle cifrature. Ebbene nel nono secolo è un arabo, Abu Yusuf ibn Ishaq al-Kindi, che inventa l’arte della crittoanalisi, applicando un semplice metodo statistico per rompere questa cifratura. E’ un metodo così semplice, intelligente ed elegante, che unisce linguistica, matematica e intuito, che merita il nome di arte, ancora prima che di scienza. Una chiave indecifrabile per mille anni, ed ecco che in un paragrafo si può spiegare come infrangerla. “
L’entusiasmo della mia ragazza si fa sempre più palpabile, tanto che comincia a emettere gravi diaframmatici di eccitazione, mentre la sua testa si riversa e si poggia per avvicinare meglio uno dei suoi orecchi alla mia voce piena di saggezza.
” Dapprima, è d’uopo considerare un brano, o meglio ancora, molti brani: un buon esempio possono essere tutti gli articoli di Prosopopea. Da lì si potrà andare ad osservare la frequenza di ciascuna lettera: e si potrà osservare come in italiano la più comune è la lettera “e”, seguita poi dalla lettera “a”, dalla lettera “i”, dalla “o”, e via di questo passo. Si può quindi andare ad analizzare la frequenza di ciascuna lettera nel testo cifrato sottratto dalle mani ancora insanguinate del messaggero nemico: se la più frequente è la G, allora significa che è molto probabile che essa sostituisca la e; se la seconda più comune è la F, allora probabilmente funziona come sostituta di a, e così via. Con questo semplice metodo di analisi delle frequenze non è in alcun modo necessario dover macinare miliardi di chiavi, ne dover sapere alcuna password.
Basta che il testo del messaggio sia sufficientemente lungo, come un diario cifrato, e che si conosca la lingua in cui è scritto, ed ecco che con un poco di pazienza anche la più astrusa sostituzione o trasposizione può essere decrittata. Non è una semplice applicazione meccanica, perché non tutti i messaggi seguono le frequenze medie: ma con un buon intuito ed una mente duttile, come quella del sottoscritto, si può riuscire a penetrare una cifratura del genere senza eccessive difficoltà.”
” Interessante ” dice allora la mia interessata interlocutrice, spalancando la bocca come una tartaruga in un gesto di ammirazione e soffiando fuori aria mentre lo dice, trascinando e alternativamente nascondendo alcune delle lettere che pronuncia. Accocolandosi ed appoggiandosi alla mia spalla si lascia quindi andare, presa nuovamente in quella trance che riduce la distanza tra testa e pavimento ma aumenta l’attenzione. Soddisfatta, può così procedere decifrare nella sua testa immaginari messaggi d’amore cifrati che le potrei mandare in qualsiasi momento, ora che so che comprende il metodo per rivelarli al mondo.
Vorrei raccontarle come nel libro di Christopher Priest da cui è tratto il film, l’equivalente di Christian Bale è molto più sveglio ed utilizza ” Le Chiffré Indechiffrable ” di Vigènere, una forma crittografica molto più solida e in cui è più difficile fare breccia, e come il primo a penetrarla fu Charles Babbage, l’inventore originale del computer, di cui non aveva mai sentito parlare prima di uscire con me. Magari lo potrei fare in uno dei miei Prosopopea, che so che legge sempre con spiccato interesse, ma ora non è il momento giusto: le sue aggraziate membra sono ormai è crollate dopo l’eccessivo sforzo intellettuale, ed ora che è nel sonno dei giusti non posso fare altro che carezzarle con dolcezza il viso e lasciare che riposi.
Mi chiedo perché non abbia mai voglia di vedere film con me.
Interpretare Wolverine è un talento difficilmente superabile. 😛
Sei appena diventato il mio idolo