Archivio Categoria: Biologia - Pagina 4

Lo Spiegone: l’Orologio Molecolare

Diciamo che vi svegliate un mattino con una pazza voglia di scoprire quando è vissuto l’ultimo antenato comune tra uomo e nudibranchi.

I nudibranchi sono creature molto carine ed esotiche, e alcuni ricordano terribilmente dei Pokemon.

Omg Nudibranch

Chromodoris geometrica in una foto accurratamente studiata per fingere che abbia un faccino puccioso. Photocredits: David Dubliet via NatGeo

Sfortunatamente, i nudibranchi sono molluschi. E le cose mollicce tendono a fossilizzarsi molto poco: tanto che non conosciamo fossili di nudibranchi adulti; tutto al più si può trovare qualcosa dello stato larvale, quando queste creaturine non hanno ancora perso la conchiglia.

“Va beh”, dite voi, determinati a trovare almeno una data approssimativa ” Passando da gruppi tassonomici più grandi il problema è meno grave, no ? Io sono un vertebrato, i nudibranchi sono molluschi e quindi invertebrati, posso andare a vedere più o meno quando questi due gruppi si sono separati. ”

Beh, sì e no. Per andare tanto indietro da trovare un antenato comune tra vertebrati e invertebrati bisogna andare… tanto indietro. Più di 600 milioni di anni, prima dell’esplosione del cambriano. E prima del cambriano tutto quello che c’era era molliccio e poco prono a fossilizzarsi, il che vi riporta punto e a capo.

Oh, se solo l’evoluzione fosse un processo regolare, misurabile, costante. Ma non c’è speranza di riuscire a trovare regolarità e costanza nell’evoluzione di qualsiasi arto o organo,dal cervello all’ultimo dei baffi: la selezione darwiniana agisce in maniera diversa tanto più o meno un tratto contribuisce alla sopravvivenza di un organismo. J.B.S Haldane, una volta, propose una misura di un tasso di evoluzione, il Darwin, che misurava cambiamenti proporzionali di generazione in generazione. Applicarlo ai fossili reali era però una tortura: non solo perché bisognava in qualche modo scoprire quante generazioni c’erano tra i fossili, ma anche perché i tassi risultanti passavano in tranquillità dai milliDarwin ai kiloDarwin senza soluzione di continuità. Una causa persa, insomma. O forse no.

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EcoEvoAntropoWookologia Comparata, ovvero: Perché Chewbacca è peloso, e Han solo no

Gli wookie sono, per citare la memorabile descrizione della principessa Leia, “grossi tappeti ambulanti “. Alti due metri e coperti di folti e lunghi peli dalla testa ai piedi, Chewie e i suoi conspecifici non passano inosservati, specialmente quando si mischiano a gente quasi glabra (e ben più gradita alla principessa Leila), come quella canaglia corelliana che risponde al nome di Han Solo.

E’ chiaro che quello sveglio dei due è a destra.

Ma perché Chewbacca è peloso come un bue muschiato e Han Solo no ?

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Da dove viene l’HIV?

Oggi è il primo dicembre.  Il primo dicembre è la giornata mondiale contro l’AIDS.

E, sarà che io son fissato con la storia, ma trovo sempre bene vedere un problema, anche quando è un’epidemia virale nella sua prospettiva storica.

Quindi, esattamente, da dove viene l’HIV ?

Non è una cospirazione gigante dei padroni rettiliani/massoni/illuminati.
Non è neanche il  prodotto di un lavoro di bioingegneria bianca rovesciato contro i neri per mantenerli sotto controllo post-colonial/imperialista.

Fa specie dover fare queste precisazioni, ma c’è gente che ci crede.

Ci crede non solo perché la gente crede più o meno a qualsiasi cosa, non solo perché giornalai e pennivendoli hanno scritto qualsiasi cosa sull’HIV/AIDS, ma anche perché rispondere alla sopracitata domanda non è stato esattamente facile.

Ma adesso, dopo più 25 anni di ricerca, possiamo dire con certezza un po’ di cose sull’origine e la storia della peste del 20esimo secolo.

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Coralli, Cavoli e Cugini: come ti subappalto il sistema immunitario

Se volessimo badare al consenso attuale della comunità scientifica internazionale, sebbene quasi tutti gli organismi viventi abbiano qualche tipo di risposta fisiologica contro le invasioni tramite un  sistema immunitario, dovremmo credere che solo i vertebrati hanno la cosiddetta risposta immunitaria adattativa.

Un organismo di qualsiasi dimensione e complessità è esposto in ogni momento di ogni giorno a decine di migliaia di molecole estranee. Solo nel vostro ombelico ci sono qualcosa come 2200 specie diverse di batteri, ognuno con le sue abitudini e le sue secrezioni. Il sistema immunitario deve capire quali molecole sono da fermare, e quali non lo sono.

Il sistema immunitario innato è il primo che entra in azione. Non è specifico, però. La risposta è sempre la stessa, e quello che viene riconosciuto è il genere di invasore o molecola estranea. Esempio illuminante: le ostriche.

Nonostante quello che vi possa aver detto il vostro gioielliere (o le stronzate di cui è pieno internet), la formazione delle perle non ha niente a che vedere con i granellini di sabbia. Hanno a che vedere con una cosa molto più awesome: parassiti. Photocredits: Wildcharm.net

La perla è il prodotto di un verme morto. Trematodi e nematodi perforano la carne molliccia del mollusco, mirando a manipolarlo per essere mangiati da altri ospiti, come uccelli marini. Ma, l’ostrica ha il suo sistema immunitario innato, che attacca il verme soffocandolo in strati su strati di madreperla, la stessa sostanza a base di calcio che tappezza la sua conchiglia. Il verme muore, e può essere appeso a colli e orecchini nella sua prigione eterna.

Le perle più ricercate hanno vermi piccini e tanta madreperla. Ma l’ostrica reagisce anche se viene attaccata da copepodi o piccoli pesci esattamente nello stesso modo, e può ugualmente produrre perle (più bruttine tendenzialmente). Morale della storia ? Il  sistema innato crea una perla, cioè ha una risposta immune, che è uguale indipendentemente da chi sta attaccando.
L’immunità adattativa o specifica sembra essersi evoluta negli gnatostomi, cioè i primi pesci con le mascelle, qualcosa come 410 milioni di anni fa. Questa risposta è più lenta, ma per un motivo: è creata su misura per sconfiggere lo specifico invasore. La risposta è specifica perché il riconoscimento è specifico: il vostro sistema immunitario reagisce in maniera diversa nei confronti di roba pericolosa che ha già incontrato prima; ed è perché abbiamo il lusso di un’immunità adattativa che i vaccini, ad esempio, possono funzionare.

Nonostante il nostro eccessivo vertebrocentrismo, e il consenso della maggioranza della comunità scientifica internazionale, questo dono speciale non è poi così speciale. Gli invertebrati hanno quasi certamente una qualche forma di risposta adattativa, e lentamente si stanno accumulando prove per dimostrarlo. Si è solo evoluta indipendentemente da quella dei vertebrati, e quindi è analoga come funzione, ma non come meccanismi.

Ma certamente le piante e gli altri organismi sessili non possono avere un sistema immunitario adattativo. Non hanno cellule che pattugliano il loro organismo alla ricerca di invasori! Non possono neppure muoversi! Non possono avere immunità specifica…

A meno che qualcuno non si muova e faccia il lavoro sporco per loro.

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Lo Spiegone: Come sappiamo da dove vengono i bambini

Da dove vengono i bambini? Se non avete nessuna idea della risposta, fate una pausa nella lettura ora, e andate a fare quella chiaccherata di rito con il vostro genitore favorito; se nella vostra vita le cose funzionano come nei film, con larghe metafore di api/fiori e impollinazioni varie, dovreste nonostante tutto avere una migliore idea di come funziona la riproduzione umana della maggior parte delle persone per la maggior parte della storia dell’umanità.

In una vecchia foto di famiglia, babbo bradipo spiega la riproduzione sessuata.

Oh, non fraintendete: che i bimbi vengano dalla vagina della loro madre è un’informazione patrimonio dell’umanità dall’inizio della specie; come i bambini ci finiscano dentro, però, è tutta un’altra questione.

Strano ma vero, sappiamo dare una risposta decente alla domanda “da dove vengono i bambini?” da solo una manciata di secoli.

Magari siete lettori di una qualche setta di cristiani rinati, teocon repubblicani, o ciellini, e neppure riuscite ad immaginare l’atto della copula separato da un atto riproduttivo: sia come sia, sappiate che è ragionevole pensare che l’idea che il sesso sia la cosa che ficca i bambini nell’utero non ha più di una decina di migliaia di anni.

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Contro la plutopucciocrazia: il pollo di Montagna (che non è un pollo) e il fungo assassino

Questo è un pollo di montagna, una specie in via d’estinzione considerata non pucciosa:

Tecnicamente quella nella foto, essendo femmina, dovrebbe essere una pollastrella di montagna. Photocredits: Arkive.org

No, non ho sbagliato a mettere la foto. Leptodactylus fallax è la rana gigante dei fossati, altrimenti nota come pollo di montagna. Perché?

Perché sa di pollo, ovviamente. E questo l’ha messa parecchio nei guai.

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Anatomia di un avvelenamento: l’evoluzione dei serpenti e del loro veleno

E’ abbastanza ovvio da come conduco il blog e la pagina di Facebook di Prosopopea che una delle cose che mi piace di più in assoluto è trovare roba insolita e fagocitarla ad un ritmo impressionante.

Ma ancora più di trovare strani fattoidi, una cosa che mi piace è trovare buone domande. E, nella mia assolutamente personale definizione, una buona domanda è spesso una domanda che si nasconde in piena vista: qualcosa che dovrebbe averti provocato curiosità in qualche  modo durante le vicissitudini della vita, ma se ne è sempre stata ben acquattata nei recessi della mente.

L’altra notte stavo cercando qualche specie rettiloide per niente pucciosa per un blogpost, finché, leggendo della Vipera Cornuta di Matilda, un serpente scoperto in Tanzania del 2011 al cui veleno non esiste antidoto, l’impulso ha finalmente raggiunto la corteccia prefrontale, ed è arrivata la domanda:

Ma il veleno dei serpenti, come diavolo si è evoluto ?

Un bel primo piano Atheris matildae, la vipera cornuta di Matilde, che prende il nome della figlia di Tim Davenport, che è anche il possessore del copyright di questa foto.

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Abbiamo davvero un numero finito di battiti del cuore ?

E’ passato quasi un mese dalla morte di Neil Armstrong.

L’ho scoperto mentre ero in vacanza, navigando con il mio smartphone sulla rete wifi dell’ostello. La mia prima reazione, ancora prima di rattristarmi, è stato sentirmi oltraggiato. Non per tutte le battute più o meno tristi che giocavano con la confusione fra Neil Armstrong/ Lance Armstrong/Louis Armstrong. L’idea in sè che l’Universo avesse un Neil Armstrong morto e uno Scilipoti  vivente semplicemente era troppo, e la mia reazione è stata più o meno analoga a quella del tifoso medio quando viene assegnato un rigore contro la sua squadra.

La seconda cosa che mi è balzata in mente è una frase celebre attribuita a Neil, che ora è immortalata in un dozzilione di varianti di poster/fumetti/foto per una conveniente condivisione su FB. Qui sotto un esempio:

Traduzione per la mia mamma che non parla inglese: “Credo che ogni essere umano abbia un numero finito di battiti cardiaci, e non intendo sprecarne nessuno”

Che è praticamente una variante nerd del sempreverde “Carpe Diem”, o una variante un po’ più raffinata del più recente YOLO.

Ma in quel momento, fissando i 3.2 pollici di schermo dello smartphone, quell’affermazione era diventata più importante del fatto in se. Neil aveva ragione ? Abbiamo davvero un numero finito di battiti del cuore prima di morire ? Dobbiamo davvero sorbirci altri ~30 anni di Scilipoti ?

Sentivo l’urgente bisogno di trovare risposta a questa domanda, ma la mia ragazza mi stava trascinando fuori verso un hipsterissimo concerto jazz in un hipsterissimo locale parigino, quindi l’unica cosa a cui potevo appellarmi per trovare una risposta erano i meandri della mia memoria.

E io ho una pessima memoria.

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L’intelligenza degli insetti, o come le formiche hanno inventato il TCP/IP

Uno dei pregiudizi anti-insetto che più in assoluto odio è che gli insetti siano stupidi.

” Hanno un cervello microscopico, non sono veramente fighi ed intelligenti come noi con la nostra neocortex “.

Il cervello di una balena pesa 9 kg e ha approssimativamente 200 miliardi di neuroni. Un cervello umano pesa 1/1.5 kg ed ha circa 80-100 miliardi di neuroni; un’ape ha un cervello di un millimetro cubo, e meno di un milione di neuroni.

Questo è il genere di infinite forme bellissime che piacciono a Zombie Darwin.
Photocredits: c’è il watermark, non vedi ?

Direi che non ha molto senso usare le dimensioni del cervello per fare comparazioni di ordine cognitivo; se andiamo a vedere i comportamenti, è tutto un altro paio di maniche.

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Contro la Plutopucciocrazia: Adetomyrma venatrix

Dunque, torno dalle vacanze, e, per abitudine, vado a fare un giretto nelle statistiche del blog. Chissà quali termini della ricerca hanno indirizzato amabili utenti verso il mio blog in questi tre giorni! Magari posso capire cosa piace alla gente, e sfruttare queste nuove informazioni per diventare più apprezzato e popolare !

Vi odio tutti.

Ripensandoci, non me ne frega una beata mazza di quello che volete vedere voi maledetti pucciofili. Anzi, adesso, per dispetto, vi beccate un’altro post antiplutopucciocratico, con una creatura non solo repellente per i plebei che non trovano pucciosità se non in creature con il rapporto dimensionale occhi/cranio più alto di quello di un manga super-deformed, ma attivamente sinistra e vagamente EVIL.

Pucciofili e persone intelligenti, ecco a voi Adetomyrma venatrix, altrimenti detta la formica Dracula.

Guardate quanto sembra malvagia. 

Le formiche Dracula sono una specie endemica del madagascar, in via d’estinzione, indicizzata nell’ IUCN Red List of Threatened Species. Per saperne qualcosa di più, bisogna innanzitutto trovarla. Per farlo, dovete puntare una specifica foresta nel madagascar occidentale: la foresta di Zombitse.

Sì, per trovare la formica Dracula dovete addentrarvi nel cuore della foresta di Zombitse. Non ci saranno ulteriori commenti su quanto ciò sia una cosa TOTALMENTE E COMPLETAMENTE AWESOME.

Perché formica dracula ? Perché aprono abitualmente la testa dei loro piccoli e succhiano il loro sangue come nutrimento.

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